Spesso cambiare fa paura. Guardi a quello che ti aspetta, è diverso e questo ti immobilizza. Perché succede? Per il fatto che le cose diverse ci appaiono come mostri, una risposta istintiva che ci protegge in maniera ancestrale da ciò che è ignoto.
Quel mostro, al giorno d’oggi, non è un predatore materiale che può toglierci la vita ma è un “mostro psicologico” che prende la forma di una conseguenza che ci spaventa. Una conseguenza che nella maggior parte dei casi non sappiamo nemmeno quale sia!
Voglio analizzare con te le tre regole del cambiamento che possono aiutarti a sconfiggere questo mostro attraverso una strategia specifica. Iniziamo?
In genere, in maniera abbastanza istintiva e inconsapevole, “continuiamo a usare sempre gli stessi schemi di pensiero”. Questa è la regola di base che vale come “tendenza generale degli esseri viventi” e serve a renderti consapevole del fatto che sei un essere abitudinario per natura, tutti lo siamo. Gli schemi che utilizziamo sono ormai familiari e riusciamo a prevedere con precisione a cosa e dove ci porteranno. Questi schemi sono come un cucciolo di cane di appena due mesi. Lo guardi e ti ispira tenerezza e benessere. Sai che non potrà mai e poi mai farti del male, e come potrebbe!
Come ho già detto prima, spesso cambiare fa paura. Il cambiamento è qualcosa che ci spaventa nonostante sia parte integrante della nostra esperienza di esseri umani. Tutta la nostra vita, infatti, è un costante alternarsi di cose, il nostro stesso corpo cambia giorno dopo giorno. Ogni secondo che passa cellule muoiono e vengono sostituite da altre nuove. Non riusciamo a notare il cambiamento perché è lento e costante, proprio come un fiume che è sempre lo stesso pur non avendo mai la stessa acqua dentro. Questo ci porta alla seconda regola: “opporsi al cambiamento non è possibile”.
Infine, c’è una precisazione da fare. Quello che ci fa percepire il cambiamento come un mostro è anche il fatto che tendiamo a vederlo come una cosa enorme, un cambiamento radicale di cui non abbiamo la minima idea delle conseguenze epocali che esso porterà. Cambiare, però, non è niente di tutto questo! Per ottenere qualcosa di nuovo non dobbiamo azzerarci per poi ricostruirci. Al contrario, possiamo partire da dove siamo per evolvere e progredire.
La terza e ultima regola è: “il cambiamento è automatico, il miglioramento no”. Ed è proprio per far sì che le trasformazioni ci portino a migliorare che dobbiamo impegnarci, se vogliamo ottenere dei risultati migliori.
Eccoci arrivati alla strategia per “sconfiggere il mostro finché è piccolo”. Quando ti troverai davanti ad un possibile cambiamento, riuscirai a vedere davvero la sua portata solo se individui qual è lo schema che stai per cambiare. Una volta compreso, ora che sai che opporsi al cambiamento non è possibile, chiediti: “a cosa mi porterà cambiare questo mio comportamento?”. Fai una lista dei pro e dei contro. Abbiamo stabilito, infine, che il cambiamento è automatico, il miglioramento no. Quindi è ora di rimboccarsi le maniche e stabilire un piano d’azione per prendere le redini di questo cambiamento e farlo andare come vuoi tu!
Ti accorgerai che in questo modo il mostro diverrà sempre più piccolo, fino a trasformarsi nel grazioso cucciolo di cane che ti farà stare bene e ti darà moltissime soddisfazioni, perché sarai tu a decidere come e dove andare!
Articolo di Mirko Ventoso